ENRICO MATTEI

1906-1962


«Mio padre diceva che è brutto essere poveri, perché non si può studiare e senza titolo di studio non si può fare strada»

(Enrico Mattei, discorso per il conferimento della laurea honoris causa all’Università di Camerino)

Enrico Mattei è il primo di cinque figli. Il padre Antonio è un brigadiere dei carabinieri mentre la mamma, Angela Galvani, è originaria di Acqualagna. 

Qui il piccolo Matteo vi ha abitato fino a 13 anni quando, con la promozione del padre a maresciallo, si è trasferito con la famiglia a Matelica (Macerata).

Finite le scuole elementari, Enrico entra in collegio a Vasto, dove frequenta la scuola tecnica inferiore. 

Nel 1923 entra come garzone alla Conceria Fiore di Matelica. La carriera di Mattei nell’Azienda è rapida: prima operaio, poi aiutante chimico, infine, a soli vent’anni, direttore del laboratorio. Nel 1929 la Conceria Fiore chiude, Mattei si trasferisce a Milano.

Agli inizi degli anni trenta conosce la ballerina austriaca Margherita Paulas (1912-2000) con la quale inizia una storia d’amore che sfocia nel matrimonio celebrato a Vienna il 29 marzo 1936.

Dal 1943 Mattei entra in contatto con i circoli antifascisti milanesi e partecipa alla resistenza diventando uno dei capitani generali delle formazioni partigiane vicine alla Democrazia Cristiana.

Enrico Mattei è uno dei protagonisti del cosiddetto “boom economico” che vive l’Italia dopo la seconda guerra mondiale.

Venne incaricato di chiudere l’Agip (Agenzia generale italiana petroli), l’ente petrolifero creato dal fascismo ritenuto inutile persino in epoca fascista tanto da essere ironicamente definito “Agenzia gerarchi in pensione”. Ma Mattei non chiuse l’Agip in quanto riteneva che fosse necessaria un’azienda energetica nazionale per assicurare alle famiglie e alle imprese un fabbisogno energetico contro le speculazioni dei poteri internazionali. 

Mattei riuscì a far istituire l’Ente Nazionale Idrocarburi, di cui l’AGIP sarà una delle colonne portanti. Era il 1953 e a Milano fonda l’ENI (acronimo di Ente Nazionale Idrocarburi) che ha diretto fino al 1962, anno della sua tragica morte. 

Il 27 ottobre 1962 il suo aereo, proveniente da Catania diretto a Linate, esplose in volo precipitando a Bascapè in provincia di Pavia. Insieme a Mattei morirono le altre due persone a bordo: il comandante Bertuzzi e William F. McHane, giornalista che in quel periodo stava scrivendo una biografia sull’industriale italiano. 

Il tragico evento rientra tra i cosiddetti “misteri d’Italia” in quanto si ritiene che non si sia trattato di un semplice incidente ma di un vero e proprio attentato i cui possibili esecutori sono però, ad oggi, ignoti.   

Ad Acqualagna Mattei è tornato in più occasioni: da giovane per contribuire alla lotta partigiana, da adulto per tenere vivi amicizia e affetti, da manager affermato per inaugurare la scuola materna dedicata alla madre.

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