CASA LEOPARDI E CASA DI SILVIA

RECANATI (MC)


Tipologia: Casa di persona illustre

Casa Leopardi conduce nel mondo ottocentesco e nei luoghi di uno dei poeti più rappresentativi della letteratura italiana: Giacomo Leopardi (1798-1837). 

Il contesto storico è quello del periodo napoleonico, anni di crisi, paura e destabilizzazione che furono per Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, il periodo di maggior profitto per l’acquisizione di libri da vari conventi e istituti religiosi soppressi, nel suo chiaro progetto di formare una grande biblioteca.

In un tempo relativamente Monaldo breve riuscì a riunire un patrimonio librario di ventimila volumi e le stanze della biblioteca diventarono, di fatto, il baricentro attorno al quale si realizzava la vita di buona parte della famiglia.

Giacomo studiò qui insieme ai fratelli Carlo e Paolina, sotto la guida attenta del padre e dei loro precettori. Oggi questi suggestivi ambienti e questo meraviglioso patrimonio librario sono aperti al pubblico e visibili con una guida.

LA VISITA

In passato, il percorso di visita partiva dallo studio di Monaldo e, dopo la sala celebrativa dedicata a Giacomo, ripercorreva la biblioteca dalla prima alla quarta sala. Oggi invece, per attenersi alle vigenti norme di sicurezza, pur essendo rimasta l’originaria denominazione numerica delle sale, il percorso si svolge al contrario, partendo dalla Quarta sala per poi procedere nella terza denominata Sala dell’Alcova divisa in due parti distinte. Contiene sia opere di carattere letterario e scientifico che volumi più antichi, incunaboli e codici manoscritti. Nel camerino adiacente sono conservati documenti dell’archivio familiare a partire dal XIII secolo che Monaldo utilizzò per compilare la storia della famiglia. 

Nella seconda sala si trovano prevalentemente opere editoriali di carattere teologico acquistate in blocco dopo la soppressione di alcuni conventi locali. La guida del museo, durante la visita, pone l’attenzione sui sei volumi della Bibbia poliglotta, scritta in otto lingue, utilizzata dal giovanissimo Giacomo per studiare da autodidatta, attraverso il confronto, le lingue greca ed ebraica. Fra due finestre, si trova lo scaffale contenente i libri proibiti, ovvero i testi la cui lettura era allora proibita dalla Chiesa. I giovani Leopardi potevano accedere liberamente a queste opere per una particolare dispensa che Monaldo aveva chiesto ed ottenuto dal Papa.

La prima sala ha carattere enciclopedico, con libri su vari argomenti. Era la preferita di Giacomo perché, come racconta Monaldo, nell’adolescenza egli era solito accostare il suo tavolino di studio alla finestra. Da qui poteva seguire la vita nella famosa “piazzola” e udire la gioiosa voce della fanciulla che poi celebrò come “Silvia”.

La Sala dei manoscritti è la sala che celebra la figura di Giacomo Leopardi e la sua opera letteraria con la teca centrale in cui sono esposti alcuni manoscritti del poeta.

Il percorso di visita termina con lo Studio di Monaldo che dalla sua scrivania seguiva lo studio dei suoi figli. Qui sono conservati i manoscritti e le pubblicazioni delle sue numerose opere di carattere storico, filosofico, politico. Grande interesse destano nei visitatori alcuni disegni eseguiti dai fratelli Leopardi, di cui uno a firma del piccolo Giacomo e due stampe su cui si possono leggere i programmi di due saggi offerti ad un pubblico di amici e parenti dai tre fratelli, già in grado di affrontare in giovanissima età tesi dotte ed impegnative su argomenti vari.

Dal 2020 un nuovo percorso museale denominato “Ove abitai fanciullo” consente l’acceso alla parte del palazzo che ospita gli appartamenti di Giacomo e i fratelli. Ubicati tra il giardino di ponente e quello di levante, vennero fatti edificare dal conte Monaldo per garantire ai suoi figli adolescenti indipendenza e intimità.

Il visitatore può così ammirare i saloni di rappresentanza, la galleria dove sono esposte le collezioni d’arte, il giardino che ispirò gli immortali versi de “Le ricordanze”, il salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e alla camera privata di Giacomo Leopardi, dalla cui finestra, il poeta osservava l’amata luna e le stelle dell’Orsa.

LA CASA DI SILVIA

Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto

Giacomo Leopardi (“A Silvia”)

Il restauro delle scuderie antistanti Palazzo Leopardi, ha permesso di recuperare ambienti che hanno ampliato i servizi museali e di aprire al pubblico l’abitazione dove, al tempo del Poeta, visse Teresa Fattorini che tutti conosciamo col nome  di “Silvia” dal celebre canto di Giacomo Leopardi.

Fatte erigere da Monaldo nel 1796, le scuderie originariamente ospitavano, al piano terra, i locali per cavalli e carrozze e, al primo piano, alcuni appartamenti destinati ai domestici e dipendenti dei Leopardi, i cosiddetti “famigli”, che hanno abitato lo stabile nei secoli, fino a circa vent’anni fa.

L’itinerario, intitolato Con gli occhi di Silvia, è stato inaugurato nel 2017. La casa dove visse la giovane è composta da poche piccole stanze arredate con mobilio e suppellettili d’epoca. Si è cercato così di recuperare gli ambienti in maniera filologicamente corretta: il visitatore si ritrova in quell’atmosfera familiare, povera e dignitosa che probabilmente era la casa di Teresa e in quelle stanze ritrova quella finestra dalla quale i due ragazzi si guardavano.

Come fa notare la guida che accompagna i visitatori nel percorso, si tratta di una prospettiva inedita: non solo Giacomo che guarda “Silvia”, ma il poeta visto attraverso gli occhi della giovane.

persone

Dati della casa museo

Casa Leopardi e Casa di Silvia
Via Leopardi, 14 – 62019 Recanati (MC)

INFORMAZIONI

Giorni di apertura: tutti i giorni (primavera-estate);
chiuso il lundì (autunno-inverno)
Orari: 9-17 (autunno-inverno);
9-19 (primavera-estate)
Tel. 071 7573380
E-mail: biglietteria@giacomoleopardi.it
www.giacomoleopardi.it

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