CASTELLO PALLOTTA

CALDAROLA (MC)


Tipologia: Dimora nobiliare

Il Castello Pallotta, assieme ad altri siti museali è l’emblema di come sia ancora profonda la ferita lasciata dal terremoto che ha coinvolto le Marche nell’agosto 2016. Da allora, infatti, questo museo è chiuso e incerta è la sua riapertura, almeno nell’immediato, perché il sisma ha procurato seri danni strutturali che necessitano di lavori e fondi straordinari.

Il Castello, attestato sin dal IX secolo, domina Caldarola dalla sua altura ed è stato abitato dalla famiglia Pallotta sin dal 1450. Dei quattro cardinali della famiglia, fu il primo, Evangelista (1548-1620), a lasciare impresso il proprio “marchio” sul borgo promuovendo una radicale ristrutturazione urbanistica che trasformò l’antico nucleo medievale nell’odierno impianto urbanistico tardo-rinascimentale.

Il rinnovamento avvenne nel 1590 quando il cardinale trasformò il castello da struttura prevalentemente militare a dimora estiva. In quell’occasione, ai pittori della famiglia De Magistris fu commissionata la decorazione delle stanze del castello che nel tempo hanno ospitato noti personaggi tra cui papa Clemente VIII e Cristina di Svezia. Oltre alla famiglia Pallotta, gli altri cittadini illustri di Caldarola sono proprio i De Magistris (il più noto fra loro è Simone) la cui opera ha reso questo centro uno dei più rappresentativi per l’arte marchigiana del periodo manierista. 

Nella seconda metà dell’Ottocento avvennero le prime trasformazioni: il conte Giuseppe Pallotta fece restaurare e riadattare le facciate prospicienti il vicino bosco con un rivestimento in stile rinascimentale secondo il gusto dell’epoca. Nel 1885 il conte Desiderio Pallotta, figlio di Giuseppe, si rese conto che vi erano nella proprietà numerose tracce di edifici e fortificazioni appartenute all’antico castello. Fu allora che iniziò il ripristino o, sarebbe più corretto dire, la vera e propria ricostruzione in stile neogotico del castello.

LA VISITA

Chissà quando si potrà ritornare ad ammirare le splendide sale del piano nobile in cui rivivono i fasti della famiglia Pallotta, del Cardinale Evangelista, di suo nipote Giovanbattista, anch’esso porporato, collezionista d’arte e mecenate, che è stato possessore di opere del Caravaggio, di Guido Reni, del Guercino e di Mattia Preti, ed infine del Conte Desiderio Pallotta che ha custodito e conservato il patrimonio di famiglia.

Nel percorso di visita: le due Sale degli stemmi, la Sala della biblioteca e la Cappella in stile neogotico, e i mobili di arte marchigiana datati dal 1500 al 1700. La Camera da letto con il soffitto a cassettoni dipinti e un fregio con pregevoli paesaggi mentre lo Studio privato che conserva la biblioteca con libri a stampa come il vocabolario della Crusca e la Divina Commedia illustrata dal Dorè.

La Sala da pranzo con gli arredi ottocenteschi e la stufa in maiolica decorata e la Cucina con i semplici soffitti con le travi faccia a vista e i vari utensili di epoche diverse. La Sala da bagno con le settecentesche porte dipinte e la vasca ricavata da un unico blocco di marmo bianco realizzata nel periodo neoclassico.

Infine, la Sala degli abiti in cui, tra i tanti oggetti presenti, si trovano numerose pianete appartenute agli ecclesiastici della famiglia, e la Sala d’armi, ricca di armature da torneo, strumenti militari di varie epoche e la grande tela dipinta posta sopra il camino raffigurante la scena della battaglia in difesa del ponte di Brindisi, memorabile evento storico negli annali della famiglia.

persone

Dati della casa museo

Castello Pallotta
Via del Cassero, 2 – 62020 Caldarola (MC)

INFORMAZIONI

Giorni di apertura: chiuso dal 2016 a causa del sisma
Orari: chiuso dal 2016 a causa del sisma
Tel. 0733 905467
E-mail: info@castellopallotta.com
www.castellopallotta.com

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